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Animal Communication,  Approfondimenti,  News

Dove va la Telepatia

Qualche settimana fa ho partecipato alla 2° edizione del Simposio Internazionale sulla Comunicazione Intuitiva Interspecie nell’ambito della Ricerca sui Metodi Multi-Specie, organizzato dalla Dott.ssa M.J. Barrett PhD dell’Università di Saskatchewan – Scuola per l’Ambiente e la Sostenibilità.

Quest’interessantissimo evento, durato 5 giorni, testimonia che, la comunicazione intuitiva interspecifica, è ora oggetto di interesse e di studio anche da parte della comunità scientifica. In ambiti quali l’animal geography, l’educazione ambientale, gli studi Indigeni, l’antropologia, gli studi uomo-animale ed altri, nell’intento di rispettare gli animali come soggetti, si stanno cercando modi per coinvolgere le loro voci nelle ricerche, al fine di ottenere un ritratto dell’esistenza condivisa e di un co-divenire che non contribuisca involontariamente all’oppressione di esseri non umani.

Hanno partecipato ospiti come Anna Breytenbach ed altri autorevolissimi speaker internazionali, inclusi rappresentanti delle comunità indigene che hanno contribuito condividendo le loro conoscenze e i loro rituali.

Questa disciplina si sta ampliando, trovando applicazione negli ambiti più svariati, dall’agricoltura biologica ai progetti di conservazione delle specie selvatiche, alla risoluzione dei conflitti tra uomo e fauna selvatica, alla gestione del territorio, all’arte.

Al simposio hanno presenziato anche dei rappresentanti del regno animale e vegetale, a cui tutti i partecipanti sono stati invitati a collegarsi e si è parlato molto anche di comunicazione con le piante.

Interessante il contributo di Saskia Von Diest il cui lavoro è ampiamente documentato sul sito Ecofluency. La sua idea è quella di negoziare accordi con esseri che consideriamo problematici, trovando modi per coltivare senza dover prendere di mira quegli esseri, che si tratti di funghi, di virus, di uccelli, di batteri, di topi, ecc., in modo che tutta la vita possa coesistere grazie a una comprensione che, attraverso la comunicazione telepatica, offra soluzioni per vivere più armoniosamente. Potremmo definirla la naturale evoluzione della comunicazione intuitiva interspecie applicata all’agricoltura, scoprire come ridurre ulteriormente quelle che vengono considerate perdite per il consumo umano, contenendo, al contempo, l’impatto che abbiamo sull’ambiente, riducendo l’uso di pesticidi e fungicidi dannosi utilizzati per controllare le malattie che interessano determinate piante.

Joe Copper Jack ha presentato un modello o strumento di pianificazione e mediazione della conoscenza tra i popoli e la terra che si basa sulle conoscenze indigene di un tempo. Questo modello, che invita piante, animali non umani ed altri esseri della terra a sedersi al tavolo della gestione del territorio, sta attivamente facilitando progetti di pianificazione nello Yukon, nella Columbia Britannica, nei Territori Nord-Ovest del Canada e in Alaska e sta dimostrando come, la pianificazione del territorio, possa essere articolata con successo tra i detentori della conoscenza indigeni ed occidentali e con le parti interessate che non hanno voce.

In ambito artistico mi ha colpito molto il lavoro di Cheryl L’Hirondelle, che ha creato una video installazione in collaborazione con la coscienza collettiva delle anguille, grazie all’intermediazione dell’animal communicator Gail Simmons.

Nell’insieme è stato un evento notevole, di grande impatto ispirazionale! Non vedo l’ora di partecipare alla prossima edizione che si terrà nel 2025.

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